martedì 8 marzo 2016

DICONO NO

Questa mattina mi sono alzata tardi, ho i capelli incollati alla fronte, gli occhi acquosi e i riflessi lenti. Davanti al supermercato uno sconosciuto mi offre un minuscolo mazzetto di mimose. Sorrido, ringrazio e declino l'offerta. Si avvicina mi incastra i fiori tra le mani, mi bacia sulla bocca e mi palpa il culo. Poi corre via. Deve bruciare.


DICONO NO
Belle, Bellissime, brutte e grasse, vecchie, troppo giovani, con i tatuaggi, i capelli biondi, gli occhi scuri, le cosce grosse, i baffi, i tacchi alti, il naso lungo e l’alluce valgo, la gonna corta, il camice da lavoro, il grembiule e il reggicalze, gli occhiali, un armadio con mille scarpe, una libreria con un trilione di libri, le tette finte, la vagina a lingotto, il tallone screpolato, le ascelle pelose e un sesso diverso, truccate, stanche, madri, nipoti e nonne, puttane, suore e sorelle, vergini o libertine, di giorno, di notte, sotto il sole dell'Africa o tra i cieli grigi del nord, al supermercato, nel letto, davanti ai figli, a casa, a scuola, per strada, nel giardino del cimitero, in piscina e altrove, mute, ubriache, ridanciane, cattive, sciocche, ignoranti, poetesse o ingegneri, nude tra i motori o sotto le stelle, straniere, atletiche, pigre, semplici o complesse, sole, felici, lesbiche, maggiorate, androgine, malate, persone.
Se è no, è NO.