da "L'enigma delle scarpe rosse" di Manuela Paric' ©2013-©2011
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domenica 31 marzo 2013
Estratti: L'enigma delle scarpe rosse
"Il
Signor Mocha la guardò intensamente e finalmente capì l’origine del suo
fascino. Era una femmina aggraziata, priva di confini decisi, in lei dominava
l'assenza. Come una vergine con le cosce socchiuse donava al mondo la sua
identità."
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sabato 30 marzo 2013
Estratti: L'enigma delle scarpe rosse
"Il pomeriggio era abbagliante, un sole bianco copriva ogni cosa e il
riverbero di quella luce senza alcuno spessore lasciava gli occhi stanchi. Un
ragazzino in bicicletta stava facendo la gincana tra le pozzanghere che
“puntinavano” la via. La madre gli urlava alle spalle ed in lontananza la città
era immobile, dipinta. Jean-Luc aspettava intrappolato nel suo cappotto. I
piedi uniti, lo sguardo basso, le mani in tasca. Giulietta era in ritardo."
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mercoledì 27 marzo 2013
Estratti: L'enigma delle scarpe rosse
"<Aiutala Jean-Luc!> gli occhi di Teodora s'erano fatti liquidi,
l'azzurro sembrava essersi mescolato con il nero della pupilla e un bagliore
che sapeva d'antico li rendeva simili al vetro."
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domenica 24 marzo 2013
Estratti: L'enigma delle scarpe rosse
"La pioggia rimbalzava sui tetti, cadeva sulla strada, scivolava lungo le vie e si fermava tra le pietre della piazza per poi sparire dentro i tombini, sotto la terra, lontano. Sembrava raccolta da una enorme mano e lanciata con forza su ogni cosa. Due anziane a braccetto erano nella corrente, si sostenevano spalla contro spalla, prima avanzava quella a sinistra, poi quella a destra fino a superare l'angolo, senza cadere, senza deviare la rotta."
da "L'enigma delle scarpe rosse" di Manuela Paric' ©2013-©2011
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giovedì 21 marzo 2013
Il Pittore - L'enigma delle scarpe rosse
"Il
pittore usava tutto il suo corpo: sfumava le tempere con le dita, si avvicinava
al quadro per poi allontanarsene velocemente, prendeva la rincorsa e
spennellava qualcosa su un cielo grigio e sporco."
da "L'enigma delle scarpe rosse" di Manuela Paric' ©2013-©2011
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venerdì 15 marzo 2013
Il cattivo - L'enigma delle scarpe rosse
Così parla...
"<Quello che conosco è un mondo piccolo, un mondo fatto di sedie, tavolini, vie che si incrociano e che si somigliano. Quello che è fuori dalla mia finestra è ciò che esiste. A volte le vedo volare sai? Le rondini, han quella coda biforcuta che sembra una lingua di drago e si muovono con certezza tra le nubi. Gliela ho sempre invidiata quella certezza. Noi uomini, in fondo, siamo minuti. Tutti...>"
"<Quello che conosco è un mondo piccolo, un mondo fatto di sedie, tavolini, vie che si incrociano e che si somigliano. Quello che è fuori dalla mia finestra è ciò che esiste. A volte le vedo volare sai? Le rondini, han quella coda biforcuta che sembra una lingua di drago e si muovono con certezza tra le nubi. Gliela ho sempre invidiata quella certezza. Noi uomini, in fondo, siamo minuti. Tutti...>"
da "L'enigma delle scarpe rosse" di Manuela Paric' ©2013-©2011
Laura: L'enigma delle scarpe rosse
"Era così. Morbida ed emotiva, con le idee incise sulla pelle, strabordante di parole sue e senza alcun controllo. Magnifica."
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giovedì 14 marzo 2013
Teodora - L'enigma delle scarpe rosse
"... i capelli cotonati e rossi, i larghi abiti a fiori, un rossetto troppo acceso per la sua età e quelle strane idee sui presagi, che poco avevano a che fare con la solida realtà che il Signor Mocha tanto ricercava..."
(da "L'enigma delle scarpe rosse" di Manuela Paric' ©2013-©2011
venerdì 8 marzo 2013
INCIPIT: L'enigma delle scarpe rosse
"Il rumore dei suoi passi sui Sanpietrini era l'unica cosa che la teneva sveglia. La strada sembrava il lungo e silenzioso corridoio di un museo. Dalle vetrine dei negozi, leggermente illuminate, si intravedevano manichini, vestaglie ed avanzi di pane. Tutto si trasformava e dei colori della moda rimanevano solo feticci, tetre opere d'arte. I palazzi antichi si chiudevano su di lei ed i contorni della città sembravano farsi sempre più morbidi. Si era divertita, al mattino lo avrebbe raccontato a Laura e...Laura, come era solita fare, le avrebbe sorriso tenendosi la bocca con due dita e facendo diventare i suoi occhi ancora più grandi."
da "L'enigma delle scarpe rosse" di Manuela Paric' ©2013-©2011
L'inizio

L'enigma delle scarpe rosse
Un racconto lungo a capitoli brevi.“L’enigma delle scarpe rosse” è un racconto lungo, un breve giallo nato per caso. Un piccolo libretto d'appendice germogliato all'interno di un piedino pubblicitario di un quotidiano di provincia. Le possibilità di intervento andavano dalle 1200 alle 3000 battute a capitoletto. E’ stato un esperimento, una sfida...ma l'idea di sviluppare un intreccio avendo così tanti vincoli mi ha allettato….ed eccolo qua. La storia se pur classica trova la sua originalità, oltre che nella sintesi, anche nelle modalità con cui viene trattato il fatto delittuoso: nessuno è in allarme, non vi è traccia di polizia e non è possibile effettuare le indagini in modo canonico. Il racconto seppur auto-conclusivo è da considerarsi un prologo ad una serie di altri libri più corposi e strutturati. (Mi sono fatta prendere!) Ritroveremo perciò gli stessi protagonisti all'interno di nuovi misteri.
Il prossimo titolo sarà: L’enigma delle anime perdute.
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