mercoledì 7 gennaio 2015

Parole bambine, vecchi orrori.

7 gennaio 2015

Mia figlia ha sei anni e un'idea semplice e definitiva del bene e del male. Mi osserva e capisce che è una giornata diversa dal solito. Vuole sapere. Chiede e io rispondo. Uso metafore a lei comprensibili e le parole "libertà-religione-scherzo-morte" compongono una fiaba nera, ma ricca di significati e speranza. E' dispiaciuta. Molto. Ci pensa su. E ci ripensa. Quindi trova la sua risposta.
"Mamma io non credo in Dio, Erika sì e Amina ne ha uno diverso. A me non importa. Litighiamo ma poi cambiamo gioco. Credi che questi grandi...dopo oggi...da domani, saranno tutti buoni buonini?"
Le sorrido. Il micio di casa ciondola fino alla poltrona e poi si accascia esausto su un fianco.
"Mi piace ridere mamma, guarda il nostro gatto grasso." Lo indica. "Adesso scoreggia!"
La amo. 
Il futuro non è perduto, mai.

1 commento:

  1. Parole da bambini ai bambini, ma anche agli adulti, a patto che non si mettano ad interpretare e che il gatto possa scoreggiare.
    E il sorriso forse velato della mamma, che sa bene quanto le cose possano complicarsi...
    Nessuna favola, nessuna morale, solo il presente che butta l'occhio pulito al futuro
    Brave! Eliana.

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