lunedì 15 luglio 2013

Un momento fa.

- Un momento fa era qua. Ne sono sicuro.-

Spostava cose, guardava sotto al divano, in continuazione. Alzava i cuscini e li rimetteva a posto. Aveva un che di trafelato che non era decisamente da lui, e qualcosa, evidentemente, non funzionava. Sembrava fuori di se. A tratti si calmava, poi riprendeva la solita frenesia, fino al successivo momento di pace.

- Ti starai sicuramente confondendo. Lascia passare qualche giorno...quando cercherai qualcos'altro salterà fuori.-

Phil era piuttosto certo che il suo amico stesse esagerando. Nulla avrebbe potuto giustificare una simile fregola, a meno che non si fosse trattato di qualcosa di veramente importante. Ma l'altro, lo sapeva bene, di cose importanti nella sua vita non ne aveva. Nemmeno una.

- Non dire sciocchezze!-, disse con fare sicuro,- Mi serve. Ora.-

L'amico lo guardò ridacchiando. Pensò che era quasi tenero, nel suo ricercare a tutti i costi l'importanza in ciò che sicuramente era solo una futile dimenticanza.

- Temo che non ti resti altro da fare che ricomprarlo, allora.-

L'altro quasi schizzò. Phil si ritrasse: per un momento pensò che volesse saltargli alla gola.

- Ma come diamine è possibile?! Te lo giuro, ce l'avevo in mano un istante prima che tu arrivassi!-
-Eh, ce l'avevi in mano e ora ce l'hai in cu- -Niente volgarità, per favore! Ho detto che era qua e qua deve risaltare fuori!-

Phil si arrese. Si accomodò sul divano e lasciò che l'altro perlustrasse al di sotto di esso per l'ennesima volta. Cos'era, la quarta? Sperò almeno che dopo ne sarebbe stato soddisfatto. 

- Senti, Jodi, sono due ore che stai rovistando ovunque. Dico, OVUNQUE! Giurerei di averti visto frugare anche in frigo quando sono uscito dal bagno. Cos'è, pensavi di averlo lasciato sotto due foglie di lattuga...qualunque cosa tu stia cercando?-
- No, lì avevo fame. Mi sono fatto un panino.-
- Un panino? Ma non ti ho visto mangiarlo.-
- Te l'ho detto, avevo fame. L'ho trangugiato.-
- L'hai trangugiato nel tempo che mi è servito per arrivare dal bagno alla cucina?-
- Ah-ah.-, annuì l'altro.
- Ma se avevi ancora la testa nel frigo quando sono arrivato in cucina io.-
- Embè? Guardavo se ci fosse qualcos'altro. Il panino non mi era bastato.-
- Non esser ridicolo.-
- Che c'è di ridicolo? Avevo fame.-
- Ma se avevi appena finito di mangiare. Eravamo assieme in mensa, ricordi? E già lì ti sei fatto fuori metà della scorta di cibo mondiale. -
- Eh, vedi? Non avevo finito il lavoro.-
- Che lavoro?-
- C'era ancora l'altra metà.-
-Ma come diamine fai a mangiare così tanto?-
- Sarà il nervoso.-

Mentre lo diceva aveva sollevato la suola delle scarpe. Cercò accuratamente anche lì, non nascondendo un velo di delusione dopo essersi accorto che non c'era nulla.

- Il nervoso per che cosa?-
- Eh, sai, la famiglia...-
-Tu non hai una famiglia.-
- Eh, appunto, sono preoccupato. Sarà ora che me ne faccia una, che dici?-
- See, al tegamino. Ma si può sapere che stai cercando?-
- Ma te l'ho detto prima.-
- Cosa mi hai detto?-
- Che l'avevo persa.-
- Cosa?-
- La pazienza. Andiamo, va'.-

Jodi uscì, facendo cenno di seguirlo all'amico, che lo guardava impietrito. Si tirò dietro la porta, ed esclamò:

- Ah, eccola!-
- Cosa?-

Jodi lo guardò con una faccia seria. Preoccupata.

- Oh, ma te non sei mica normale, eh! E' tutto il giorno che la stiamo cercando.-
- Che cosa?-
- Sveglia, Phil! La chiave! Se non chiudo la porta come facciamo ad andare al cinema?-

Ma a Phil del cinema non gliene fregava mica più nulla. Lui il suo film della giornata l'aveva già visto. Ora stava pensando a stampargli i titoli di coda sul culo.

di Fabio Postini

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