"La bottega del calzolaio era
un buco pieno di tacchi. Tacchi da donna accatastati sul bancone, torri di
rialzi, solette e grumi di laccetti abbandonati qua e là. Il negozio aveva
mantenuto, nonostante il disordine, un certo fascino antico. I pochi mobili
erano di noce scuro, e su tutto dominava un lampadario di cristallo e bronzo.
Dietro a una montagnola di calzature usate, fruste e scolorite stava il
ciabattino. Un ometto esageratamente basso, unto. Pochi capelli neri,
lucidissimi erano disegnati su una testa perfettamente tonda. Aveva le mani
cicciotte e callose, una maglia dai disegni etnici e ciabatte infradito. Salutò
Jean-Luc piegando il capo e facendo brillare denti bianchissimi.
Bizzarro!, si disse Mocha abbassandosi per non incastrare il cappello
tra le gocciole di vetro sbeccato del lampadario."
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