Una signora anziana era seduta su una poltrona di vellutino
marrone. Pareva dormisse. Era corpulenta e pallida; molliccia. Stava con le
gambe raccolte. I piedi, enormi, erano incastrati in un paio di ciabatte
ortopediche simili a zoccoli Scholl, ma più morbide. Il tallone, giallo e duro,
usciva di almeno tre dita e il pollice, rosso come una ciliegia matura, era
fuori di altre due, rivolto a uncino verso l’alto. I capelli ramati cadevano
stoppacciosi lungo le spalle. Il viso era stranamente magro e segaligno, fisso
in un’espressione di evidente sorpresa. Una schiumetta bianchiccia imbrattava
il labbro superiore, coprendo baffetti che davano alla signora una piacevole
aria austera. A terra, rovesciata, c’era una tazza di latte. L’ultima.
di
Manuela Paric'
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