martedì 18 febbraio 2014

Estratto da "L'enigma delle anime perdute". La vecchia.

Una signora anziana era seduta su una poltrona di vellutino marrone. Pareva dormisse. Era corpulenta e pallida; molliccia. Stava con le gambe raccolte. I piedi, enormi, erano incastrati in un paio di ciabatte ortopediche simili a zoccoli Scholl, ma più morbide. Il tallone, giallo e duro, usciva di almeno tre dita e il pollice, rosso come una ciliegia matura, era fuori di altre due, rivolto a uncino verso l’alto. I capelli ramati cadevano stoppacciosi lungo le spalle. Il viso era stranamente magro e segaligno, fisso in un’espressione di evidente sorpresa. Una schiumetta bianchiccia imbrattava il labbro superiore, coprendo baffetti che davano alla signora una piacevole aria austera. A terra, rovesciata, c’era una tazza di latte. L’ultima.

di 
Manuela Paric'

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