"In cucina strillava il
televisore: l’apparecchio bianco e tondo, probabilmente pesantissimo, era
sistemato tra il frigorifero e il calendario di Frate Indovino. Un faccione
arrogante disegnato dal cerone stava leggendo le ultime notizie. Tragedie e
miserie di diversa entità si impastavano a jingle pubblicitari: guerre,
banchieri corrotti, politici senza scrupoli e donne picchiate, uccise, vessate,
donne con i culi di fuori, donne dentro i cartelloni e pronte per mangiare la
banana. Orrori. Esecrazioni variegate, tetre quel tanto da essere ascoltate
abbracciando una boccia di popcorn al burro, possibilmente con occhialini 3D.
Erano leccornie croccanti, erotiche e maligne, da ingurgitare in fretta e
dimenticare con un rutto. Mocha, al contrario, non digeriva quelle succulente
notizie. Lo lasciavano in balìa di un profondo senso di incompiuto, scolpivano
nella sua mente un mondo malato e inguaribile. Lo avrebbe definito un inferno medievale. Un luogo in cui il male e il bene erano diventati concetti privi di significato
profondo. Al loro posto, un amalgama di fatti e fattucoli sottoposti al
pubblico, vile, munifico censore."
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