domenica 24 marzo 2013

Rubrica: dalla cronaca ai mini racconti 5


Avevamo fatto l'ipotesi di trarre mini-raccontini da fatti di cronaca...


Titolo di giornale: Avevano mezzo kg di droga, arrestati 60enni.

ed ecco il possibile breve racconto...


- Amilcare hai preso tutto? -
- Tutto. -
- Gli occhiali? -
- Quali? -
- Quelli da lettura. -
- No, quelli no... a che mi servono? -
- Dovrai pur leggere le istruzioni. -
- Bah... -
Amilcare scuote la testa, i grandi lobi sventolano e lo schiaffeggiano. Sono 40 anni che la moglie lo assilla, che non gli dà un briciolo di fiducia e che lo segue per ricordargli anche che deve andare a pisciare. 40 anni passati in salotto e all'acciaieria. E' stanco.
- Amilcare, di sacchetti ne hai presi abbastanza? -
- Si. -
- Amilcare? -
- Dimmi cara. -
Amilcare si sta vestendo, stringe la cintola molto sopra l'ombelico, si liscia la camicia e tira fuori i calzini neri dal terzo cassetto, quelli belli, quelli che aveva usato al matrimonio di sua figlia.
- Non avrai mica intenzione di conciarti in quel modo? -
- Perchè? cosa ho che non va? -
- Sembri un camorrista! -
- Un camorrista? ma se non sai nemmeno cosa sia un camorrista! -
- Un poco di buono, ecco. -
- Sono elegante. - , dice soddisfatto.
- Sembri uno di quelli che si mettono le ghette e poi ti chiedono il pizzo, sorridenti, cattivi, ecco chi sembri. -
Amilcare si spoglia, lancia la camicia sul letto, rimane in mutande. Accende la piccola televisione.
- Amilcare? Dicono che pioverà? -
- Pare. -
- Forse dovremmo rimanere a casa, tu non ci vedi bene quando piove -
- Ci vedo benissimo e poi, lo sai, ci aspettano. -
- E non possiamo telefonare? -
- No, non possiamo. -
- Come vuoi tu, però... -
Amilcare sente la moglie borbottare le solite lamentele e sparire ciabattando verso la cucina. Si accende una sigaretta. Una volta aveva provato a smettere: 10 giorni infernali, catarro, fame e lei che lo perseguitava. Una vita di amore folle, si meritava un pò di pace.
- Amilcare, vieni a mangiare un boccone? -
- No. -
- Come no! Se svieni? Ricordi cosa ha detto il dottore? -
Amilcare non risponde, crede nel suo silenzio, finge di non aver sentito. La conosce bene.
- Allora preparo dei sandwich - Ora è soddisfatta.
Amilcare appoggia 4 grandi borse sul pianerottolo, la moglie lo raggiunge, incastra con cura un ombrello tra l'impermeabile e l'ascella di lui.
- Non prenderai freddo? -
- Entro subito in macchina. -
- Ma dopo? -
- Dopo me lo metto. -
- Non è meglio metterlo ora? Dopo potresti dimenticarti. -
Amilcare srotola l'impermeabile, fa cadere l'ombrello e si veste. Guarda la moglie. Chiude a chiave la porta di casa e chiama l'ascensore.
- Amilcare, abbiamo preso tutto? -
- Si. -
- Hai chiuso i contatori. -
- Si. -
- Hai dato da mangiare al pesce? -
- No. -
- E se muore? -
- Staremo via pochi giorni. -
- Ma se muore? e se... -
La donna si porta le manine al petto, la bocca si stringe in una piccola smorfia di dolore.
- E se...moriamo noi? -
- Non dire sciocchezze! -
Amilcare le accarezza la schiena, come si fa con gli animaletti spaventati. Si carica come un somaro e la spinge in ascensore. Non è più forte come una volta.
Salgono in macchina, un micio dalle palle nere scende pigro dal cofano. La notte pare quieta.
- Amilcare, ho freddo. -
- Alza il riscaldamento. -
- Ho freddo lo stesso. -
- Non avere paura. -
- Ma la strada, la vedi bene la strada? E' così buio. - 
- E' dritta - 
- E se poi curva? - 
- Allora curverò! - 
- Sarà... -
La macchina avanza lentamente, borbotta nell'oscurità. Alcuni fulmini tagliano il cielo ed il temporale irrompe nell'aria. 
- L'ho io, l'ho messa al sicuro. -
- L'hai tu? L'avevo nascosta. -
- Seee come se tu fossi in grado di nascondere qualcosa... a me poi -
- Ma... -
- Te l'ho detto, è al sicuro. -
- Va bene.
Amilcare guida, concentrato. Si ferma ai semafori gialli, esita alle precedenze e guarda con insistenza lo specchietto. Non si sente più così perduto, così vecchio. Un sentimento nuovo lo conquista, un piccolo presagio, una storia di libertà. 
- Dovevi andare a destra. -
- Non potevo, non da qui. -
- Ma dovevi, come si fa ora? - 
- Cerco una rotonda. -
- Un rotonda? Ma non puoi girare in quel parcheggio? -
- No. -
- Amilcare? -
- No. -
- Amilcare, gira in quel parcheggio! -
Conosceva bene quel tono, anni prima lo aveva anche trovato divertente. In quel momento lo sentiva solo distante, lontano.  Era concentrato unicamente su quella ritrovata voglia di ribellione da cui stava, con lentezza, facendosi rapire. 
Amilcare accelera, sereno. La moglie urla, vorrebbe tenergli il volante. L'auto sbanda leggermente. La polizia se ne accorge. 
- Fai parlare me, hai capito Amilcare?
L'uomo non risponde. Qualcosa è fuggito via, insieme alla speranza. Si sente solo un anziano, un anziano in pensione e nulla più. Un pensiero concreto lo raggiunge quasi a schernirlo: l'immagine accogliente del suo divano e di quel micio dalle palle nere.
Un poliziotto grasso batte le nocche sul finestrino. Sotto la pioggia. Svogliato.
- E' tutto a posto? -
Amilcare annuisce.
- Abbiamo visto che stava andando fuori strada, si sente bene signore? -
- No. -
- Amilcare non dire sciocchezze al Maresciallo! Sta benissimo capitano. -
- Si sente bene signore? -
- E' solo un pò agitato, non siamo abituati a uscire la sera. -
- Dove state andando? -
- Da nessuna parte, ci è preso di fare un giretto tra innamorati -
- Favorite i documenti -
- I documenti? Mica abbiamo qualcosa da nascondere noi! -
- E' la prassi signora, mi dia i documenti. -
Amilcare allunga la patente all'agente ormai zuppo, senza dire niente. -
- Anche quelli di sua moglie, prego. -
Il poliziotto è stanco, maledice se stesso per aver fermato due vecchi rincoglioniti e sente freddo. Vuole finire il turno di notte ed andare a casa, al caldo.
- Se non mi vuole far controllare i documenti Signora, sarò costretto a portarla in centrale. -
La donna è aggrappata alla sua borsetta. Fa i capricci. Amilcare la osserva, disgustato, ritrova parte di quel coraggio che aveva lasciato marcire sotto strati e strati di faccende quotidiane e le strappa la pochette dalle mani. Una grande busta piena di polvere bianca cade a terra.
- E' farina...
- Stai zitta - dice schietto, rivolto alla moglie.
- Potremmo almeno, prima passare dal nostro pesce? - incalza lei - Sa, Amilcare non gli ha voluto dare la pappa, non mi ascolta mai. -

di Manuela Paric'





5 commenti:

  1. Risposte
    1. Moriamo.
      Per il micio dalle palle nere prima ho pensato ad un refuso, la seconda volta non più.Ma i gatti non si distinguono dal colore del mantello?

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  2. Caro Germano, capisco la tua perplessità ma posso assicurarti che esistono certi gatti, tra cui il mio, in cui noti solo gli attributi! :)

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