sabato 6 aprile 2013

Rubrica: dalla cronaca ai mini racconti 10


Avevamo fatto l'ipotesi di trarre mini-raccontini da fatti di cronaca...



Titolo di giornale: Anziano investe e uccide moglie con auto

ed ecco il possibile raccontino...



-La schiaccio! ... stronza!.. Lei e il cane. Quella lurida bestia puzzolente. Peli, peli di cane ovunque. Nel letto, sul tappeto e sulla mia, LA MIA!!... poltrona. -

Il vecchio è seduto dentro la Giulietta azzurra, stringe le mani sul volante, ha appoggiato le stampelle sul sedile del passeggero. Trema. Sono 20 anni che non guida: dall'incidente.
- Tutto questo tempo a sentirmi di troppo. Mi aiutavi, ogni giorno. Mi amavi, premurosa. Mi hai pulito il culo, tagliato le unghie, fatto addormentare. Mi sono sentito come un bambino. Annientato, inutilmente. -
Il vecchio suda, gli fa male la schiena e fatica a tenere le gambe sospese, si aiuta con le dita stanche. Resiste, conosce la moglie, sa che non tarderà.
- "E' stata una disgrazia, non fartene una colpa.", mi dicevi, maledetta, intanto che sfregavi la spugna calda sulle mie ginocchia, ormai inutili. Avevo solo te, solo te. Il mondo si era improvvisamente ristretto, accorciato. Le stanze si erano suddivise in segmenti quadrati liberi o segmenti quadrati occupati. Le carrozzelle impegnano più spazio di un uomo, bisogna farsene una ragione. E' stata dura, e tu c'eri. Mi ricordavi che potevo farcela, insieme a te. Mi ricordavi che ero dimezzato e che tu, più che mai, mi avresti completato. Quanta debolezza in noi. Anche la debolezza è una forma d'amore, a volte. Almeno così pensavo, fino a questa mattina. -
Il vecchio parla da solo, respira a fatica, tradito da una piccola ansia, non è più abituato all'indipendenza. Si slaccia il colletto della camicia con la mano sinistra, l'unghia del pollice gli fa un graffio sul pomo d'Adamo.
"E' Martedì, il giorno della toeletta", pensa infastidito. Ogni cosa gli ricorda lei.
- Chi sono io? -
Guarda i suoi occhi riflessi nello specchietto, non li riconosce, non più. Una volta erano occhi ambiziosi, di un uomo che voleva combattere. Lo erano stati anche quando aveva scoperto di non poter più camminare, ma poi lei, solo lei, li aveva spenti. Si sente soffocare, turbato. La consapevolezza di aver sprecato tutta la vita, la rabbia per essersi fatto trascinare sempre più in basso e l'odio, sono tutto quello che gli rimane.
- La schiaccio! Stronza!! -

- Cosa stai dicendo caro? Cosa ci fai in macchina? ..ti ho cercato ovunque. -

- Ti pensavo. -
Il vecchio non è spaventato da quella inattesa interruzione: è deluso.
- Come mai non sei passata dal vialetto? Ti stavo aspettando. -
- Mi hanno accompagnato, ma tu... - lo osserva accigliata - Dove vuoi andare? Sai bene che non puoi guidare nelle tue condizioni. Vieni, nonnetto...- prova ad aprire la portiera - ...apri, ti accompagno alla tua poltrona, ho tolto i peli! -
- Non farlo. -
- Scusa? -
- Non farlo, non fingere, ho scoperto tutto. -
La donna non capisce, lo osserva colma di apprensione, come una madre.
- Ho trovato la busta, il diario, le medicine. Io so. Non volevi perdermi, lo capisco, ma non mi hai lasciato vivere, mi hai solo fatto invecchiare, sereno. Non ti perdonerò mai. -
Il vecchio accende il motore.
La donna ha cambiato espressione. Lascia cadere ai suoi piedi la borsetta: il rossetto rotola vicino alle ruote, il portafoglio si apre, la foto di famiglia vola via, catturata dal vento. Una metafora, una coincidenza.
- Posso spiegarti!.. -
- Non c'è più nulla che tu possa fare per me, nulla. -
La donna è disperata.
"Non c'è più nulla che tu possa fare per me."
Le parole del marito le rimbalzano dentro la testa, si mescolano tra le sue paure più profonde e la corrodono, in fretta.
- Avrei preferito campare con una mano nelle mutande e l'altra nel naso, ma non così. - urla il vecchio. La gamba è viola, non lo regge. il suo corpo, morbido e abituato alla pigrizia, lentamente scivola dal sedile. Non ha più bisogno di grandi gesti. Si lascia andare.
La donna è sconvolta. Si porta davanti all'auto, allarga le braccia ed implora:
- Uccidimi. -

Vuole avere il controllo, un'ultima volta.

Il vecchio è incastrato, non riesce a spostare le gambe, a muovere i piedi. E' pesante e scivola e accelera e la moglie non c'è più.
Resta solo del sangue sull'asfalto e lui ha perso. Ancora.

di Manuela Paric'

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